Domanda:
Mettiamo che una voglia scomparire,e andarsene dall'Italia cosa deve fare per far perdere le proprie tracce?
Giovanni L
2006-06-14 08:45:27 UTC
Mettiamo che una voglia scomparire,e andarsene dall'Italia cosa deve fare per far perdere le proprie tracce?
Due risposte:
Maxime
2006-06-14 11:07:45 UTC
Come scomparire nel nulla e costruirsi una nuova identità



di Massimo Numa



17/5/2006



Sparire. Costruirsi una nuova vita, in un altrove lontano. Evaporare nel nulla, lasciandosi alle spalle una scia di mistero. Nel mondo occidentalizzato è diventata una moda: molte persone lo desiderano, molte hanno davvero provato a fuggire da mogli (mariti), parenti, amanti, conviventi, lavoro, sfruttamento, veleni, città-mostri e tanto altro ancora. Pochissimi sono riusciti ad ingannare le occhiute polizie e i «Chi l’ha visto?» dell’universo mondo tv. Il pubblicitario torinese Filippo D’Arino, 35 anni, ha scritto per l'editore Castelvecchi di Roma, «Manuale di sparizione - La sfida dell'invisibilità nella società del controllo», nelle librerie da pochi giorni.



Una premessa: negli Usa, soprattutto, sparire è già un business. Ci sono siti specializzati che vendono, per cifre notevoli, il kit dello scomparso: nuova identità, documenti regolari emessi da Paesi non legati all’Occidente, conti bancari in paradisi fiscali, carte di credito, biglietti aerei sola andata. Ma questo è solo un aspetto di una serie di riflessioni che possono anche diventare, e che sono, un progetto filosofico. Non certo inedito, dalla letteratura al cinema. Slogan, «Il valore dell’assenza». Spiega D’Arino: «Possiamo parlare di tre diverse forme di sparizione: dell’anima, del corpo e della mente». Concetti complessi: «... Sparire completamente dalla società, dalle istituzioni e dalle regole sembra ormai l’ultimo traguardo di libertà e di realizzazione totalmente autonoma dell’individuo. I segnali ci sono. I perché non mancano. Tecniche e metodi imperversano. Sempre più esposta, minacciata, controllata e sensibile, l’identità individuale prova a darsela a gambe come può. Nel farlo, potrà accettare compromessi, rifiutarli del tutto o, al limite, inventarsene di nuovi».



Già, ma come? «Seguendo traiettorie improvvisate, organizzate, al limite del lecito o semplicemente impensabili. Dentro nuove filosofie, scelte, modi di essere». Anticorpi. A D’Arino, questa parola piace parecchio: «Gli anticorpi che ognuno di noi può provare a metabolizzare per reagire al malessere dell'iperpresenza, al "virus" della totale esposizione che la Società del Controllo ha diffuso e predisposto per noi». Dunque, un mondo senza telefonini, casella postale, carte di credito, impegni, orari, doveri, seccature. Tutto bene, sin qui. Ma quali sarebbero «le traiettorie»? Primo: decidere di andarsene, davvero convinti di un gesto così estremo. Poi: meglio conquistare la complicità delle persone care, che non comincino subito a tempestare di telefonate il 113, a lanciare appelli in tv; svuotare, per esempio, i conti bancari molto tempo prima della fuga; trasferire il capitale seguendo le procedure regolari in banche estere; non commettere mai illegalità; visitare il Paese prescelto, stabilire i primi contatti con largo anticipo; raggiungerlo mai con voli diretti ma «frammentati e spaziati nel tempo». Dopo, seguire norme ispirate alla massima prudenza: non lasciarsi tentare da ritorni melanconici; non usare telefonini o e-mail, meglio le lettere (i «pizzini», Provenzano docet), inviati da aree diverse e lontane dalla nuova patria.



Nei siti Usa i consigli sono ancora più perentori: non usare bagni pubblici senza precauzioni, per non lasciare tracce biologiche da cui sarebbe possibile trarre il Dna; scrivere le lettere e maneggiarle solo con guanti di lattice; comunicare solo con persone fidatissime; non dimenticare mai oggetti personali su auto, treni, aerei. Questo per quanto riguarda la scomparsa fisica. D’arino: «La rivista Happy Web, ha dimostrato che è possibile, per 140 mila euro, cambiare identità utilizzando solo i servizi sulla rete. Il sito, ormai leggendario, è www.skeptictank.org. Guru assoluto, quel Fredric Rice, ovviamente, l’identità è incerta, che sul suo forum si tiene in contatto con gli «spariti» di tutto il mondo, quelli che hanno seguito i suoi consigli e superato la prova del tempo». Ma questi sono i poeti della fuga, entrare nella loro web comunity è letteralmente impossibile. Ma D’Arino ci spiega come scomparire anche attraverso altri contatti meno leggendari e più prosaici, siti e «società» dove poter acquistare documenti d’identità, passaporti, lauree e diplomi, qualsiasi attestato necessario per organizzarsi una nuova attività e una nuova vita. Per l’anima e la mente, il discorso è un filo più complicato. Ma ugualmente possibile. Forse, da solo, il manuale non basta.



Sette regole per non destare sospetti e non farsi riacciuffaremai più

1. Pensarci bene prima di prendere la decisione. E’ importante essere davvero sicuri di volersene andare per sempre: in caso contrario la malinconia sarà sempre in agguato e potrà giocare brutti scherzi.



2. E’ fondamentale conquistare la complicità delle persone care, per evitare che alla vostra scomparsa comincino a cercarvi allertando, oltre alle forze dell’ordine, anche la redazione di «Chi l’ha visto?».



3. Una volta presa l’irrevocabile decisione, si potrà cominciare a svuotare i conti bancari. L’operazione non va fatta all’ultimo momento utile prima della partenza, ma parecchio tempo prima.



4. Il denaro prelevato dai vostri conti andrà trasferito in banche estere seguendo alla lettera le norme vigenti. E’ infatti molto importante, quando si vuole far perdere le proprie tracce, non commettere alcun tipo di illegalità.



5. Visitare per tempo il Paese prescelto, anche più d’una volta, e stabilire durante i viaggi perlustrativi contatti utili con la popolazione locale. Ovvio, mantenere con tutti il riserbo sulla destinazione dei vostri viaggi.



6. Non usare assolutamente mai voli diretti. Per trasferirsi nel paese scelto è meglio utilizzare mezzi diversi, facendo il viaggio a piccole tratte, in modo da far perdere le tracce dei vostri spostamenti.



7. Quando sarete arrivati a destinazione, non comunicate con le persone care attraverso telefonini o e-mail. La tecnica migliore è quella dei «pizzini», non a caso la usava anche Provenzano.



http://www.lastampa.it
2006-06-14 11:12:12 UTC
se te ne vai secondo me e segno di debolezza e di paura se hai tanti problemi qui cerca di risolverli


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